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L'ORTO DEI RAGAZZI
Germogliare, crescere, donare

IL NOSTRO ORTO: COM'ERA

Articolo di Samuele

Maggio 2021

Quattro metri per dodici circa, due cancelli e innumerevoli piantine spontanee…
Diamo i numeri? Ma no!
Parliamo del nostro bellissimo orto!

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Vorremmo presentarvelo, perchè a noi sembra proprio una meraviglia, ma - chissà - potremmo
essere di parte.

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È un rettangolo grande circa 48 m², contenuto nel perimetro di una bassa recinzione verde, interrotta da due entrate. Nei gradini cavi che lo sopraelevano dal vialetto, vorremmo piantare dei fiori per intervallare il grigio del cemento.

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Salendo le scale di accesso. troviamo un armadietto contenente degli attrezzi fondamentali alla cura dell’orto.
Primi tra questi, i guanti da giardinaggio: ne abbiamo diverse paia, di stoffa e gomma, alcuni con motivi floreali e altri più semplici, ma tutti indispensabili a proteggere le mani durante il lavoro.
All’interno del mobile, conserviamo anche una vanga e lo stallatico, un fertilizzante in forma di pellet ricavato da escrementi animali. Sul lato destro, invece, appoggiamo i nostri due rastrelli: uno più grande in legno e uno più piccolo in metallo.

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Infine, nel ripiano inferiore, custodiamo quattro annaffiatoi, per ora a riposo, ma - speriamo - presto indispensabili.
Uno degli oggetti più curiosi del nostro orto è sicuramente la compostiera: un grande recipiente forato, in cui gettiamo tutti gli scarti vegetali, che, con il tempo, si decomporranno, diventando concime vegetale, il cosiddetto “compost".
La compostiera presenta tre aperture: una, molto grande, in alto, per inserire il materiale fresco e due più piccole alla base, per raccogliere il compost ottenuto dalla maturazione degli elementi organici precedentemente inseriti.

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Con un po’ di lungimiranza, ci siamo anche attrezzati con delle canne di bamboo, che utilizzeremo per sostenere le piante che cresceranno in altezza, come i pomodori. 

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Per ultima, ma prima in ordine di importanza: la terra.
Molta e, speriamo, fertile. Per ora, abitata da un solo, piccolo, coraggioso, melo, che ha resistito all’ultimo inverno. E noi ce la metteremo tutta per ripagare il suo coraggio con dell’ottima compagnia! 

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